La cultura industriale ha promosso un modello produttivo basato sulla divisioni dei compiti e delle funzioni, sulla specializzazione, sull’uniformazione. Questa cultura ha così fortemente penetrato le società che oggi in gran parte del pianeta si ragiona in tutti i campi con gli stessi criteri dei processi produttivi industriali.
In architettura il movimento moderno, che sosteneva l’industrializzazione, ha elaborato e promosso città, in cui al di là della ragionevolezza, la vita degli abitanti è stata parcellizzata per funzioni/servizi, indipendentemente dalle culture locali e dai luoghi. Si è così perseguita la realizzazione di un modello astratto, auto referenziato, generato in contesti specifici, ritenuto però, con presupponenza, in grado di rispondere alle esigenze di tutta la popolazione planetaria.
Recuperare il senso dell’abitare constatando che l’uniformazione è un obiettivo della produzione ma non è lo strumento per l’aumento del benessere degli individui, considerando le differenze delle comunità e dei luoghi e la diversità degli individui e dei loro desideri appare una acquisizione non più rinviabile.
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PAOLELLA A. (2001) Insediamenti e diversità dei luoghi
PAOLELLA A. (2004) Abitare i luoghi. Insediamenti tecnologia paesaggio
PAOLELLA A. Il progetto dell’abitare_01_Febbraio 2004
PAOLELLA A. Il progetto dell’abitare_2_Novembre 2004
PAOLELLA A. Il progetto dell’abitare_3_Aprile 2005
PAOLELLA A. Il progetto dell’abitare_4_Dicembre 2005